A seguito della polemica Briatore-pizzaioli, Giuseppe Cristini interviene: «Il tuber aestivum, che è un tartufo democratico, vendiamolo a prezzi più coerenti grattugiamolo in guanti bianchi davanti al cliente»
La pizza al tartufo di Flavio Briatore al Crazy Pizza costa 49€ ma il tartufo, che si dovrebbe usare in questo periodo, e non può essere altrimenti, è il tuber aestivum, detto scorzone, che è un tartufo che ci accompagnerà fino ad agosto ed è l’unico presente quest’estate. Altre preziose pepite non le abbiamo in questo periodo, a meno che non siano congelate o conservate.
Questo nobile fungo ipogeo costa oggi generalmente attorno ai 150 euro al chilo, e, ad esagerare, in una pizza oltre i 20 grammi non avrebbe senso grattugiarli. Perciò facendo due conti il tartufo incide solo per circa 3 euro. E allora mi chiedo, tutti gli altri 46 euro di costi come sono giustificati?
Il tartufo, e lo sappiamo, è sempre una preziosità, ma mi chiedo, quando arriverà il tempo del tuber magnatum pico, il prestigioso tartufo bianco pregiato che costa almeno 20 volte più del tartufo estivo, la pizza al tartufo di Briatore arriverà a costare 1000 euro?
Un consiglio però mi sento di offrirlo al buon Flavio Briatore: il tuber aestivum che è un tartufo democratico vendiamolo a prezzi più coerenti e, mi raccomando, almeno grattugiamolo in guanti bianchi davanti al cliente.