La narrazione non si impara, te la detta il cuore e ti indica come poterlo cavare, accarezzare, lamellare e gustarlo con gli amici capaci di percepirlo. Il tartufo è un mondo culturalmente esclusivo e non alla portata di tutti
Il cerimoniale del tartufo è un valore aristocratico e il tartufo va servito in guanti bianchi. Sta nascendo un grande comitato scientifico ristretto composto dai migliori: grandi esperti narratori e fini professionisti, i migliori in grado di inquadrare il mondo del tartufo italiano e narrarlo nel mondo.
In questo contesto Accademia del tartufo nel mondo attraverso le competenze e la narrazione di connubi e abbinamenti tra cucina e cantina apporta il proprio innato spessore e spedito messaggio.
Il mondo del tartufo necessita di coraggio, competenza e creatività se manca questo non si va da nessuna parte, bisogna avere lungimiranza, bisogna avere capacità ed essere veramente all’altezza delle sfide senza paure e gelosie.
Servono profili culturali nobili, personaggi preparati ed esperti del mondo del tartufo e dotati di grande esperienza; solo così si può raccontare la bellezza del pianeta tartufo italiano e con queste figure e’ possibile creare un grande comitato scientifico con la presenza dei migliori.
I grandi obiettivi sono: fare informazione libera, giornalismo puro e grandi eventi, con la capacità di influenzare amabilmente i consumi del tartufo; puntare sulla valorizzazione del patrimonio del tartufo, la sua promozione internazionale ed una narrazione frutto di una onestà intellettuale spontanea. Serve la capacità di creare nuove proposte in cucina con nuovi mestieri in sala (penso al Truffle sommelier) con un valore aggiunto che è l’abbinamento tartufo e vino unitamente al racconto di un sogno italiano che si chiama tartufo.
A Expo Dubai dovremo andare con questo claim: da un umile spora nasce un diamante da un chicco d’uva un nettare brillante.