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Giuseppe Cristini, direttore dell’Accademia del Tartufo nel mondo, è stato a Pesaro al ristorante Nostrano per incontrare lo chef Stefano Ciotti. La sua filosofia? Essere felici davanti al mare è molto semplice

Stefano Ciotti ha creato Nostrano nel 2015, per raccontare che cosa di nostrano lui conserva nel suo cuore, per condividere le sue esperienze con clienti e amici.

«L’estate di Nostrano sarà ricca di novità con un nuovo menù dedicato a quelle sensazioni euforiche e briose di quando ero piccolo.
Quando per le prime volte mi portavano al mare e andavo in spiaggia, con il  secchiello, la paletta ed ho fatto il primo bagno. Quindi ho pensato di racchiudere dentro ad un menù queste emozioni e far rivivere ai nostri clienti quelle speciali sensazioni che mantengono integri i gusti e i sapori che scorrono nelle mie vene, con una connotazione romagnola e marchigiana così come sono le mie origini.

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Nella mia cucina,  il mare si sposa con la collina,  ho sempre usato il formaggio con il pesce ma ho sempre usato anche il tartufo che ho conosciuto fin da ragazzo nella mia Montefiore Conca. E poi lavorando tanti anni con il Maestro Sartini  a San Marino ma nativo di Pennabilli,  il tartufo me lo hanno  sparato nelle  vene così come in questo periodo i prugnoli».

E poi Stefano ci manifesta come secondo lui le Marche possono diventare una punta di diamante nell’attrarre un importante fetta del turismo enogastronomico internazionale: le Marche devono essere fotografate da grandi professionisti in ogni settore: dalla cucina, alla ceramica, alla moda e fatti conoscere sui palcoscenici internazionali di tutto il mondo.

«Nelle Marche abbiamo tutto, perché Pesaro è una città di mare dove si fanno vacanze stupende, è una città tranquilla e propone ogni di offerta.
Oltre alla proposta del mare, abbiamo un straordinario entroterra da scoprire; e magari possiamo godere dal lunedì al venerdì di un mare incontaminato ed  il fine settimana rifugiarci in collina dove in un’ ora si raggiungano le più alte vette».

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