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Si è celebrato nei giorni scorsi presso il Ministero delle Politiche Agricole il patto di filiera. Le istituzioni che si uniscono per lanciare veramente il tartufo italiano nel mondo.

Il Ministero che ci mette la forza, la viralità, la promozione internazionale; l’Accademia del tartufo nel mondo con il suo garbo culturale e giornalistico e con il suo piglio autorevole e spedito lo farà amare e lo racconterà sia in Italia e nel Mondo narrandolo come un mondo misterioso e bellissimo.

La Federazione italiana cuochi è ambasciatore mondiale di questo elisir di lunga vita, questo cibo afrodisiaco e questo cibo per sognatori; e lo lamellerà e grattugierà copiosamente richiamando in Italia il clamore di un turismo facoltoso e curioso.

Il direttore Giuseppe Cristini al TG2

Manca una cultura del tartufo, manca un giornalismo a lui dedicato, ma da oggi  A.T.M. sta velocemente colmando questa lacuna e anche il Ministero e il Sottosegretario Centinaio, sentono vivo l’impegno di promuovere il tartufo italiano in Italia e nel mondo.

Manca nella ristorazione un’ idea di poterlo usare 11 mesi all’anno. Oggi con la presenza di Fic e del suo Presidente Pozzulo e il forte impegno nazionale, anche questo tabù viene a cadere.

Il patto del Tartufo

Il mondo del tartufo ha bisogno di credibilità che si guadagna con il lavoro, lo studio, il mestiere e le capacità maturate sul campo.

Diffidare sempre dei millantatori, dei pressapochisti e dei venditori da strapazzo.
Il tartufo è un cibo per sognatori e ha bisogno di narrazione e di credibilità, di forti competenze e di profonde conoscenze dal bosco alla tavola. Il tartufo va trattato in guanti bianchi e avvolge tutti 5 i sensi più uno, che è la passione!

Il tartufo lo dobbiamo conoscere in ogni prospettiva e da qui al prossimo Expo Dubai dobbiamo lanciare l’alone del tartufo, come cibo di lusso, ma un lusso democratico pronto ad affascinare il mondo.

Non c’è posto per gli improvvisatori nel mondo del tartufo che spesso fanno più danni del bismetiltiometano. Molti si riempiono la bocca perché fa figo, ma poi lo chiamano prezioso tubero invece di nobile fungo ipogeo.

Il patto a tre, tra il Ministero, la F.IC. e A.T.M, punta spedito su tre direttrici: Promozione, Formazione ed Eventi e Mediaticita’. I tre soggetti racconteranno e promuoveranno la narrazione del Tartufo in cucina e a tavola, in Italia e nel mondo.

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