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Dopo le due puntate di Report dedicate al mondo del vino dello scrso dicembre e febbraio, Giuseppe Cristini esprime la sua opinione sugli argomenti trattati dal programma Rai

«Gli scoop presentati dalla trasmissione Report recentemente sul mondo del vino sembrano essere una mera banalità. Le storie di contadini, piccoli agricoltori e vignaioli che vengono riportare non rispecchiano la realtà, quindi smettiamola di generalizzare. Report sembra ignorare completamente il mondo del vino, mostrandosi astemio e diffidente nel suo racconto dei fatti.

Nel mondo di Report, sembra che tutti siano astemi, e questo sembra essere il motivo per cui attaccano il vino italiano. Bisogna fare attenzione a non confondere l’acqua con il vino. I piccoli vignaioli producono vini che racchiudono la vita, senza ricorrere a trucchi o inganni. Le analisi presentate da Report sul mondo del vino sembrano essere irreali e superficiali, cercando di dipingere tutto con lo stesso pennello. La qualità di un buon Bianchello del Metauro non è determinata dai lieviti aggiunti, ma dalla perfetta maturazione delle uve, una bassa resa e la qualità del terreno. Chi produce diecimila bottiglie non ha bisogno di aggiunte, perché lascia che la vigna faccia il suo lavoro.

Non credo affatto che i veri vignaioli, come li chiamava il Grande Maestro Gino Veronelli, si comportino come voi descrivete, ma forse sono coinvolte alcune multinazionali. È vero che le commissioni d’assaggio dovrebbero essere più professionali e trasparenti.

Il contadino, il vignaiolo, il custode della vigna si discosta dalle sciocchezze raccontate dalla trasmissione. Non abbiamo bisogno di piccoli chimici, o di piccoli qualunquisti».

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