Lo stile e la ricercatezza di lamellare o grattugiare il tartufo davanti ad un ospite che ama l’Italia, proprio grazie al principe della cucina e re della tavola. Tutto questo nelle sagge parole di Giuseppe Cristini
Il cerimoniale del tartufo per la prima volta viene raccontato nella sua ampollosità e nella sua solennità; tutto ciò prevede gestualità composta, manualità garbata, unito allo stile della narrazione.
L’ospite può scegliere il tartufo da lamellare sulla sua pietanza, beneficiando così dei profumi e delle sensazioni legate alla provenienza di quel tartufo, da un albero piuttosto che da un altro, dove ci sono comunque differenti maturazioni e colorazioni.
Ma soprattutto il tartufo deve essere trattato in guanti bianchi e ancor più davanti all’ospite.
Il tartufo in guanti bianchi, va trattato con la finezza, l’eleganza, l’aristocrazia e l’opulenza che merita, sempre in guanti bianchi perché ogni tartufo ha una storia botanica, micologica e di evoluzione che può raccontare.
Anche i tartufi meno nobili possono regalare un sogno a tavola.
Il momento del racconto del tartufo tavola, merita grande professionalità e solo preparatissime figure professionali possono interpretarlo, raccontarlo e narrarlo, infine abbinarlo al giusto calice.