Giuseppe Cristini, direttore dell’Accademia del Tartufo del Mondo e narratore del Tartufo, ha raggiunto Silvano Petreti, maestro cavatore e custode del bosco per la regione Marche.
Siamo a Montefelcino in una tartufaia coltivata del maestro cavatore e custode del bosco per la regione Marche: Silvano Petreti.
Silvano ci spiega che cosa significa essere oggi custode del bosco?
«É una onorificenza per me aver ricevuto questo titolo.
Io nei boschi ci sono nato e cerco in qualsiasi modo di preservarli affinché la natura venga rispettata per quello che è.
A volte si fanno delle forzature, ma con la natura non è il caso, perché prima o poi quello che è suo se lo riprende e quello che ci deve dare come nel fatto del tartufo ce lo da in maniera spontanea e gratuita, basta solo rispettarla, custodirla e averla a cuore; se tutti facessimo qualcosa in più tutti staremo meglio».
Quali sono i segreti per cavare i tartufi in tutte le stagioni?
«Il segreto innanzitutto è il grande affiatamento con i miei cani, quando loro fiutano il tartufo sono sicuro che loro l’hanno individuato; posso scavare anche mezzo metro o un metro, che tanto prima o poi arriva la pepita.
I trucchi del mestiere sono tanti e svelarli è anche un po’ difficile, ma il connubio tra il cavatore e il cagnolino è fondamentale.
Il mio cane Luna, è di Razza Drahthaar, è un cane molto affettuoso e molto docile, lui cava e riporta i tartufi e aspetta sempre i miei ordini.
Il feeling tra di noi è evidente e guai a lasciare i cani senza mangiare, il cane deve trovare il tartufo per fare contento il padrone non perché ha fame.»