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Giuseppe Cristini ha incontrato la famiglia Cerisoli, che da tantissimi anni gestisce il ristorante Maria a Cavallara a Mondavio, una città bandiera arancione delle Marche

Il prosciutto stagionato 24 mesi, tagliato al coltello, e i cappelletti fatti a mano con il tartufo di stagione sono piatti assolutamente da assaggiare in una cucina che mantiene una solida tradizione, ma con un occhio attento ai gusti moderni: ecco il ristorante Maria a Cavallara a Mondavio.

Qui tutto è cucinato in loco e rispetta la stagionalità, come ci spiega Gabriele Cerisoli, che insieme alla moglie Elena e alla sorella Angela, dirige questo ristorante di campagna da molti decenni. Il locale richiama clienti da tutta Italia e dall’estero, dove i piatti al tartufo sono serviti tutto l’anno in varie preparazioni.

«I segreti del nostro successo» afferma Gabriele «risiedono nel nostro team consolidato, nelle materie prime stagionali e nei piatti in cui eccelliamo; molti clienti apprezzano il nostro modo di cucinare, che è sempre un gesto d’amore». Accanto ai piatti principali, non mancano i vini locali, che rappresentano l’essenza delle Marche.

Infine, per completare la nostra deliziosa degustazione, non poteva mancare un dessert che rappresenta il territorio: il semifreddo alla moretta con caramello e anice Varnelli, che è presente nel menù da oltre 20 anni e rappresenta il cuore di Fano, che dista da Mondavio solo un tiro di schioppo.

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