Di ritorno da Alba dopo aver svolto prestigiosi impegni accademici di alto profilo ed aver gustato magnifici piatti al tartufo, accompagnati da grandi vini non solo piemontesi ma sicuramente di grande estrazione nazionale mi viene spontanea una riflessione?
Ma la battuta di fassona tagliata il coltello è ideale con il tartufo bianco o cade un mito?
Sostanzialmente il tartufo bianco pregiato ama basi calde da grassi animali: quindi formaggi, fondute, sicuramente le paste ripiene o le paste all’uovo ma anche preparazioni di spessore dove la preparazione calda esalta le note aromatiche intense del tartufo, considerata la volatilità dei profumi del magnatum.
E allora su una battuta di fassona al coltello riesco a percepire tutti quei profumi sia pur di una carne idilliaca ma senza basi calde che la sostengono.
La mia domanda è: cade un mito oppure siete d’accordo che resta comunque un piatto della piemontesità gradito da tutti?
Però una riflessione va fatta: le basi fredde e la stessa materia prima, non sempre sono proponibili con il tartufo bianco che invece nelle basi calde emana tutta il suo spettro olfattivo che è poi la sua grande caratteristica di sensazione unica.
La domanda è: la battuta di fassona al coltello, la vorreste provare magari aiutata da una base di vellutate, piuttosto che di fondute e poi aggiungere il tartufo bianco? Oppure vorreste provare la novità: utilizzare il tartufo nero miscelato con un filo d’olio extravergine o siete e restate tradizionali e la volete così come è, non condita ma col tartufo bianco sopra e privilegiare la carne come materia prima di grande origine?
A voi la scelta!
Buona degustazione