In visita alla Città Ducale di Urbino, Giuseppe Cristini, direttore dell’Accedmia del Tartufo nel Mondo, è stato ospite di Aldo Pasotto, titolare insieme alla moglie Giovanna della Balestra Antica Hostaria ristorante.
Aldo Pasotto, patron chef del ristorante La Balestra Ristorante Antica Hostaria, da sempre punta sulle grandi tipicità ducali e marchigiane e quest’anno la Balestra taglia il traguardo di venticinque anni di storia enogastronomica, ed in questi anni sono stati migliaia gli ospiti provenienti da tutto il mondo che hanno potuto godere della cucina di Aldo. Una cucina che spazia dal Prosciutto di Carpegna, alla Casciotta d’Urbino, fino al tartufo in tutte le tipologie, dove la grande tradizione dei piatti ducali legati al Duca Federico da Montefeltro vengono rivisitati in chiave moderna, trovando una sperimentazione sempre ben riuscita.
Uno dei suoi piatti storici sono sicuramente le pappardelle del Duca, ma tra i secondi è impossibile dimenticare l’agnello all’urbinate che era presente nei banchetti fin dai tempi del Rinascimento e questo, ci dice Aldo, «significa comunicare il territorio e la storia urbinate non solo a livello locale ma anche a livello internazionale».
E poi arriva il menù di Capodanno dove Aldo Pasotto ci racconta il suo “piatto del cuore” che è: il tortello ripieno di patata rossa con fonduta di Casciotta d’Urbino e formaggio di fossa con una bella grattugiata o lamellata di tartufo pregiato: veramente un piatto da re.
E per i 25 anni di storia della Balestra, abbiamo brindato con un vino da meditazione: un Verdicchio passito della cantina Moncaro annata 2012, un nettare che ci prepara divinamente alle festività natalizie e ad un felice Capodanno.