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Alcune interessanti curiosità sul tartufo che forse non tutti conoscono

di Rita Roselli

Si sa che l’Italia è spesso scelta dal turista come meta vacanziera anche per la sua ottima cucina; infatti, negli ultimi anni, una delle tendenze turistiche che si sta diffondendo è proprio quella del tour enogastronomico, che vede protagoniste le cantine sempre più attrezzate per accogliere l’ospite. Una delle specialità più amate nella nostra cucina è il tartufo: un ingrediente che può adattarsi facilmente all’abbinamento con i piatti più disparati. Il tartufo è versatile, ottimo se degustato con vini non troppo aromatici che ne coprirebbero il sapore e dal grado di acidità non troppo elevato; il tartufo viene spesso accompagnato a primi piatti come le tagliatelle all’uovo, oppure a risotti e sughi.

I cavatori, che ricercano il tartufo aiutati da cani addestrati, sono i custodi del nostro territorio perché ne rispettano l’ecosistema e lavorano a stretto contatto con la natura senza mai però contaminarla. I veri intenditori di questo frutto della terra, che purtroppo sta diventano nel tempo sempre più una rarità, forse già ne conosceranno tutti i particolari, ma per i nuovi appassionati e per i più curiosi vediamo 5 curiosità legate al tartufo.

5 curiosità sul tartufo

  1. ll tartufo è prevalentemente fatto d’acqua, nasce e prospera accanto alle radici di noccioli, carpini, tigli o pioppi.
  2. I tartufi sono funghi sotterranei che crescono in simbiosi con le radici di alcune specie di alberi. La loro coltivazione richiede impegno e pazienza nonché il terreno adatto: essi prediligono terreni molto calcarei, ben areati e privi di ristagni idrici. E’ importante anche valutare attentamente l’esposizione, l’altitudine, la quantità di precipitazioni e il valore delle temperature durante le varie stagioni.
  3. Quando acquistiamo un tartufo nero estivo non dimentichiamo di osservarlo all’interno, se si presenta di colore bianco significa che non è maturo e quindi non ancora pronto per essere mangiato, il giusto colore deve presentarsi più scuro.
  4. Compiendo un passo indietro nel tempo, si hanno testimonianze che fanno ipotizzare che il tartufo fosse già conosciuto all’epoca degli antichi Egizi. Sembra infatti che il faraone Cheope facesse preparare piatti a base di questo alimento per gli ambasciatori stranieri in visita.
  5. Nel momento in cui si decide di cercare il tartufo è bene rispettare alcune regole, in Italia regolamentate anche da una legge, come ad esempio: scavare solo nel punto preciso indicato dal cane, cercando di rovinare il meno possibile le radici degli alberi circostanti, e ricoprire la buca con la terra rimossa in precedenza. Rispettando poche semplici regole si salvaguarda l’ambiente e si favorisce la ricrescita del tartufo.

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