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Silvano Petreti, custode del bosco, denuncia la peggior stagione del tartufo nelle Marche: caldi e siccità limitano il micelio. Ora ci si dedica ai cuccioli e alla pulizia dei boschi, sperando nel bianchetto

Nelle Marche, la raccolta del tartufo non è solo una tradizione secolare, ma un vero e proprio simbolo di legame con la terra e con la natura. Tuttavia, il cambiamento climatico e le stagioni anomale stanno mettendo a dura prova questa attività, compromettendo ciò che da sempre ha rappresentato una risorsa inestimabile per il territorio. Silvano Petreti, figura storica e amatissima dai cercatori di tartufi, racconta con passione e preoccupazione le difficoltà di quest’anno e la speranza riposta nei giovani talenti a quattro zampe che sta allevando.

Silvano è il Custode del bosco per le Marche: «sono cinquant’anni che vado a tartufi e questa è stata in assoluto la peggior stagione, non si riesce a trovare il tartufo da nessuna parte, neanche nei fondovalle».

Il problema purtroppo è a monte. Certo che i caldi eccessivi o il cambiamento climatico sono dannosi, ma io credo che qua da noi abbiamo già dallo scorso anno avuto un inverno asciutto, un gennaio, febbraio e marzo dove sono mancati il freddo e la neve. Il tartufo ha bisogno di piogge che da noi a maggio e giugno non ci sono state e la labilità del tartufo ne risente fortemente. Ma soprattutto abbiamo trovato solo pezzature molto piccole, che sono imputabili al fatto che il tartufo non ha creato e il micelio non ha vegetato. Quindi un’annata da dimenticare e mi sono dedicato ai miei cani da tartufo, che per me sono tutto.

«I cuccioli che sto allevando cominciano già a darmi soddisfazioni e una volta che hanno fiutato il tartufo lo cavano sicuramente».

E tornando al tartufo, Silvano ci dice «è fondamentale tenere i boschi puliti e non sarebbe così difficile: basterebbe una pulizia dei fossi dalle piante infestanti e, una volta ripuliti e arieggiati, appena arriva il sole le piante tornano a vegetare, come i pioppi e i salici, e da qui ritorna il tartufo».

Madre Natura sa fare meglio di noi e fa nascere le piante da sole che ci daranno molti risultati. Qui a Montefelcino e a Fossombrone già guardiamo al bianchetto e quest’anno ho fiducia, perché le piogge di settembre sono arrivate nel momento giusto per la creazione di questi tartufi e avremo una buona annata. Già si comincia a vederne qualcuno.

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