Il nostro primo approccio, a proposito di tartufi, con la regione dell’Umbria, si lega all’attività televisiva con “Linea Verde” di Raiuno.
L’Umbria era già celebre per il tartufo e Norcia risultava la indiscussa Capitale del “nero pregiato” e qui, da sempre l’ultimo fine settimana di Febbraio si celebrava l’antica mostra nazionale, conosciuta in tutto il mondo, che non poteva essere trascurata dalla televisione nazionale.
La collaborazione mediatica con la città di San Benedetto ci permise di fare conoscenza e di diventare amici molto stretti con una lunga serie di sindaci che si succedevano, come di regola avviene: Angelini, Stefanelli, Naticchioni e poi gli altri. In questa città così importante presentammo il nostro libro “Tartufo il profumo del piacere” e, sempre qui, ogni anno veniva pubblicata una preziosa rivista “l’Umbria dei sapori” con la quale collaboravamo costantemente con articoli legati al prodotto ed a quelli del bosco in genere.
A Norcia furono celebrati importanti convegni su questa materia dei quali fummo ideatori e partecipanti e poi quello più importante fu il Congresso Internazionale di Spoleto dove, come Istituto Scientifico, presentammo veramente tanti e tanti contributi pubblicati negli atti del convegno stesso.
Ma se Norcia era la capitale di quel tartufo che addirittura si chiamava e si chiama “nero pregiato di Norcia”, spostandosi di poco verso il nord della regione la notorietà dell’Umbria si poteva rilevare anche a proposito di tartufo bianco: quello di Gubbio e quello di Città di Castello nel mezzo della Valle del Tevere.
Fu pertanto un continuo collaborare anche con i colleghi dell’università di Perugia tanto che insieme fu possibile dare alla stampa un lavoro scientifico per la valutazione delle piante micorizzate.
L’Umbria è anche il territorio della Famiglia Urbani, la più importante per la lavorazione ed il commercio del prodotto, conosciuta in tutto il mondo e, specialmente con il titolare Paolo, ci scambiavamo di continuo opinioni e pareri.