3 minuti 2 mesi

Con la stagione invernale del tartufo ormai alle porte, è tempo di dare meno spazio alla politica e più ascolto ai custodi del bosco, ai cavatori e agli esperti della comunicazione del tartufo

Inizia la stagione del tartufo e iniziano gli eventi dedicati: dal primo ottobre una miriade di iniziative legate al tartufo bianco si diffonderà in tutta Italia. Ogni regione decide autonomamente, ognuna segue la propria strada, ma raramente vengono ascoltati i cavatori. Le leggi cambiano, a volte persino un mese prima dell’apertura della stagione di raccolta, generando una grande confusione.

Giuseppe Cristini, direttore dell’Accademia del Tartufo nel Mondo

Spesso, la politica parla troppo senza avere idee chiare: politici che non sono mai stati nel bosco, che non hanno vissuto un’alba con i cavatori o assistito a una cavatura in diretta. Non conoscono la differenza tra una pianta simbionte e una comare e si affidano ad associazioni che non comprendono il mistero della natura.

È importante che, più della politica, parlino gli esperti, i cavatori, i custodi del bosco e le figure del tartufo, che ci mettono il cuore, l’anima e la loro competenza quotidiana.

Un’esplosione di sapori autentici: il tartufo bianco pregiato protagonista indiscusso della stagione invernale.

La stagione del tartufo, a partire dal primo ottobre, non è solo dedicata al tartufo bianco pregiato, ma anche a ottime varietà come uncinatum, macrosporum e mesentericum. Racconteremo la versione invernale di un tartufo vero, puro e autentico, senza dover costare un occhio della testa. Tuttavia, per comprendere davvero il tartufo e avvicinarsi alla sua preziosità, è indispensabile ascoltare e apprendere da chi sa narrare il tartufo a tavola: solo chi conosce a fondo il suo mistero sa trasmetterne il valore, coinvolgendo appassionati e gourmet internazionali.

La maestria dei cavatori e la magia del tartufo, in un piatto che celebra il legame profondo tra natura e cucina.

Più che i tavoli della politica, servono i professionisti della comunicazione del tartufo, in grado di dialogare con cavatori e chef. Occorre la professionalità di chi custodisce e impreziosisce il valore del tartufo 365 giorni all’anno, non solo dei tartufi nobili, ma anche di quelli più democratici, per mantenerlo integro e immacolato.

Sarà una bella stagione di raccolta, ne sono convinto. Ma sarà ancora più bella se la voce dei custodi del bosco verrà sempre più ascoltata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *