Giuseppe Cristini, narratore del Tartufo e direttore dell’Accademia del Tartufo nel Mondo, racconta le sue Marche: terra di Tartufo, ma non solo…
Le Marche sono l’unica regione italiana al plurale ed espressione dell’Italia in una regione: terra di campioni, di santi e di tartufi.
Centottanta chilometri di costa, da Gabicce Mare a San Benedetto del Tronto, con 16 Bandiere Blu del mare più pulito d’Italia e 23 Bandiere Arancioni insignite dal Touring Club, in rappresentanza dei piccoli borghi che regalano assoluta accoglienza, ospitalità bellezza, tipicità e sopraffina enogastronomia.
Tartufi e vini sono i passpartout per scoprire le Marche: in ogni vallata, in ogni lembo di territorio, in ogni paese, troviamo un prodotto tipico, un piatto della tradizione e un tartufo differente tutto l’anno.
Il Montefeltro, Amandola e Matelica sono terre pregiate per il tartufo bianco. Il Piceno, Roccafluvione e Force habitat ideale per il nero pregiato.
Fossombrone e i Monti delle Cesane territori ideali per il bianchetto primaverile, così come certe pinete che troviamo a ridosso del mare Adriatico.
In tutta la dorsale appenninica che parte dal Monte Nerone fino ai Sibillini, troviamo il tuber aestivum, l’uncinatum, il brumale e il macrosporum; tutti tartufi con un proprio stile e la propria intrigante aromaticità.
Ma soprattutto le Marche, regalano cultura e rispetto per il bosco e per madre terra, una ristorazione garbata e territoriale e tanti cavatori e cagnolini che ogni mattina vanno a cercare la preziosa pepita.
E poi il cuore e la passionalità da parte di noi studiosi, che ci mettiamo intensità culturale, narrazione e tanta voglia di raccontare al mondo come un maccheroncino all’uovo, burro di malga, cremoso Grana Padano, una bella mantecatura e copioso tartufo, (il mio piatto della perfezione) unitamente a un calice di verdicchio, al cospetto di una visione di luoghi incantevoli, riesce a far emozionare il turista tutto l’anno e farlo innamorare della nostra terra.