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La crisi si fa sentire forte: la promozione è sballata e l’abbinamento con i tartufi rappresenta l’asse vincente per il rilancio del vino marchigiano

Un apparente scollegamento tra produttori è reale, con i grandi che fanno la voce grossa e con il vino che si vende a fatica, i produttori non hanno un leader e l’organizzazione tecnica è piena di lacune e contraddizioni.

Eppure i vignaiuoli il cuore oltre l’ostacolo ce lo stanno buttando eccome.
Infatti dieci produttori assieme alla grande cucina del maestro della pasta marchigiana Graziano Perna hanno realizzato l’evento “Varano in bottiglia”, direttamente all’agriturismo Accipicchia di proprietà del valido vignaiuolo Giancarlo Polenta che opera nella Collina di Portonovo.

Questi i produttori presenti: Benforte di Cupramontana, Bruscia di San Costanzo, Cantina del Colli Ripani di Ripatransone, Capriotti di Castelplanio, Tenute Carlini di Fiorenzuola di Focara, il Pollenza di Tolentino, MarascaRossi di Monte Roberto, Montecappone di Jesi, Rio Maggio di Montegranaro e Polenta di Ancona; tutti ottimi vini abbinati alla Pasta della tradizione marchigiana di Giovanni Perna e ai salumi di Marche Salumi di Camerano e le carni locali; ovviamente nel finale non poteva mancare un ottimo caffè al Varnelli.

Tiziana Santucci, titolare della cantina Rio Maggio; Graziano Perna, titolare del pastificio Perna; Giorgio Gentili, degustatore ospite della serata

La promozione regionale legata ai vini del Conero è sempre stata una debacle, tranne in un’occasione davvero inopportuna, dove si è pensato di abbinare il Rosso Conero al mosciolo selvatico di Portonovo: una scemenza inaudita.
Come potrà mai un Montepulciano, ricco di tannini e di struttura, corteggiare un mollusco che si mangia crudo e appena pescato.
Ci vorrebbe una soave bollicina o al limite un rosato fresco, giovane e di facile beva; anche qui si è sbagliato tutto, per incompetenza o inadeguatezza. 

È inevitabilmente difficile e complesso degustare sul mare d’estate un vino rosso così impegnativo; ma certamente e’ bello provare con versioni rosate e fragranti o bollicine garbate, utili a dare un esempio della versatilità di questo vitigno.

Il Conero è la terra più bella delle Marche, il monte che sfiora il mare e il mare che con la sua brezza offre sapidità ai filari e ai vigneti di Montepulciano: un vitigno quest’ultimo che ha stoffa e poderosita’ ma anche fine eleganza.

I vini marchigiani sono in sofferenza partendo dal Verdicchio: un vino di alto rango ma che sul mercato viene venduto a prezzi assolutamente ridicoli. Mi chiedo dunque, a che cosa è servita la promozione fino adesso: assolutamente a nulla. 

Giancarlo Polenta, titolare dell’Agriturismo Accipicchia con due suoi giovani collaboratori

Tanto più che da Matelica hanno deciso, con il suo storico Verdicchio di Matelica di togliere dal disciplinare e dall’etichetta delle bottiglie il nome Verdicchio.
Questo spiega molto su come il termine Verdicchio è percepito sui mercati, ma soprattutto come la distintività del territorio sia molto superiore ad una promozione del vitigno Verdicchio da sempre sballata.

La conclusione è presto tratta: serve un modello nuovo di promozione integrata, svolta da validi professionisti della comunicazione, che unisca i due attuali consorzi in un brand unico e parli al mondo con una voce unica. Lo slogan e’: tutti i produttori assieme per un vino marchigiano che si completa.

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