Pino Crestini, maestro cavatore e custode del bosco, dopo una stagione tartufigena non proprio positiva, è ottimista nei confronti del tartufo che potremo trovare nelle prossime settimane: il Tuber Borchii, noto come tartufo bianchetto.
Il Maestro Cavatore e Custode del Bosco Pino Crestini da Sestino, nella bella Toscana ci dice, che il Tuber Borchii, noto come tartufo primaverile o falso bianco, crea il micelio dopo il Tuber Magnatum, e quindi le piogge molto copiose dello scorso settembre hanno salvato molto della stagione del tartufo marzolino che verrà.
In questa stagione non avremo grandi pezzature o dimensioni a livello del Melanosporum o del Magnatum, ma già cavare pepite di 80/100 grammi significherà avere un bel tartufo, soprattutto se cavato nei crinali più leggeri.
Il Bianchetto, in questo momento, è il tartufo più attuale che ci accompagnerà nei prossimi mesi, anche se ancora troviamo il Brumale e il Melanosporum e il tuber Borchii lo troveremo fino a tutto il mese di aprile. I tartufi Bianchetto raccolti nelle pinete di pino nero, di pino silvestre e di pino d’aleppo vanno un pochino scottati per togliere la nota agliacea.
Il Bianchetto è il cugino minore del tartufo bianco e ama le preparazioni gastronomiche calde: i brodi e le fondute di formaggio in particolare, anche se va sempre un pochino scottato per esaltare al meglio questa pepita che ha un suo garbato fascino sensoriale.