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Scritto a quattro mani con il Direttore Crea Stefano Vaccari, è in uscita in tutt’Italia e in tutto mondo e sarà presentato a Roma il 25 maggio alla Biblioteca sede centrale CREA il Dizionario Internazionale del Tartufo

Cristini da esperto comunicatore del tartufo italiano da oggi lancia un consiglio: «il tartufo pretendetelo solo lamellato o grattugiato davanti ai vostri occhi e servito in guanti bianchi».

Cristini, esperto giornalista sul mondo del tartufo italiano a livello mondiale, afferma: «Porto la mia terra marchigiana nel mondo insieme a tutte le regioni italiane del tartufo. L’obiettivo è stato sempre quello di raccontare al mondo le nostre preziosità italiane e non potevamo partire che da Sua Maestà il Tartufo.

Questo dizionario è un’opera di caratura mondiale mai pensata e mai partorita da nessuno finora. Serviva questa opera assoluta per dimostrare al mondo che il tartufo italiano primeggia nelle menti, nei cuori e nei territori di tutta Italia e noi lo vogliamo raccontare al mondo. È un dovere morale che dobbiamo alla nostra amata Italia dove il tartufo diventa un simbolo di opulenza e di potenza. Se vogliamo fare un regalo a Papa Francesco o a Joe Biden regaliamogli una pepita del Bosco Italiano.

Sento di poter dire che era indispensabile fornire un’opera imponente di comunicazione del tartufo italiano nel mondo, infatti, parliamo a tutti 5 i continenti e comunichiamo a quasi 4 miliardi di persone. È un’opera immane che siamo riusciti a controllare con un impegno di ricerca, di studio e di valorizzazione di questa preziosità unica al mondo. I misteri e la magia del tartufo vengono trattati in sei sezioni: dall’Habitat fino al mito del tartufo.

Siamo andati a scavare tra i dialetti, in mezzo ai boschi e i cavatori, studiando le razze di cani da tartufo, in mezzo ai territori anche poco conosciuti ma bellissimi e incontaminati. Ma sono tante le curiosità in mezzo agli oltre 300 termini del dizionario: le masche, i segreti, la luna, la perpetuità, una scelta di vita, i dispetti, il tatto, la passione, l’alba, la grandine la calda- fredda, l’afrodisiacità, il tartufo democratico, il cagnolino e la cerca con il maiale, l’habitat e il cambiamento climatico.

Tratteremo inoltre: il rituale la gestualità, la narrazione l’eticità, la sensorialità, il cerimoniale del tartufo e inauguriamo le nuove frontiere del tartufo con i nuovi schemi di narrazione della territorialità».

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