Intervistato da Giuseppe Cristini, direttore dell’Accademia del tartufo nel Mondo, Luigi Contisciani guida un viaggio enogastronomico a Comunanza, celebre per il tartufo tutto l’anno e altre prelibatezze culinarie
Ci troviamo oggi a Comunanza, bellissima città picena. Naturalmente ci troviamo con un personaggio, un grande promotore del territorio piceno, Luigi Contisciani, Presidente del Bim, Bacino Imbrifero Montano del Tronto, ma anche uomo di queste terre che le sa narrare nel mondo».
Diciamo che qui a Comunanza e nel territorio, sua Maestà il Tartufo veramente lo troviamo tutto l’anno, dai grandi neri pregiati di questo momento, ai bianchi e agli estivi. Quanto, secondo lei, Presidente, il Tartufo può essere un grande richiamo per questi territori?
«Senz’altro, per le nostre aree interne è il Re della tavola. Questo Tartufo è espressione di quattro territori che noi stiamo promuovendo: Comunanza, Force, Roccafluvione e Palmiano. Inoltre siamo fieri di poter iniziare un rapporto con le città italiane del Tartufo, perché Comunanza, come tutto il territorio dei Sibillini, è vocato e vogliamo far conoscere non solo alla nostra provincia e alla nostra regione ma all’Italia intera, questa eccellenza, questo Re della tavola. Questo è un territorio vocato al Tartufo tutto l’anno; perché partiamo dallo scorzone fino ad arrivare al nero pregiato e al bianco, e quindi in tutto l’anno abbiamo Sua Maestà il Tartufo che è una delle tante eccellenze che questo territorio può offrire, assieme all’Anice verde di Castignano, alla Mela rosa dei Sibillini, ai nostri Marroni tipici di Acquasanta Terme. E visto che oggi ci troviamo qui Comunanza, vorrei ricordare la De. Co. del Tordo Matto di Comunanza».
Inoltre Presidente, Il Tartufo e tutte le altre preziosità che ha citato sono anche grandi calamitatori turistici, abbiamo visto passeggiando lungo il centro storico, il Corso animato da tanti giovani ma anche tanti turisti; In questa città c’è veramente tanta cultura enogastronomica.
«I nostri ristoranti durante la settimana sono pieni grazie a coloro che vengono a lavorare in città, invece il sabato e la domenica siamo pieni di turisti che convogliano in questi territori per assaggiare le prelibatezze e le nostre eccellenze enogastronomiche, partendo dal Re della tavola che è il Tartufo..».
E poi questo Comune, sta veramente facendo tanti investimenti, lei è anche un amministratore, vedo il territorio sempre più arricchirsi di bellezza e soprattutto tanti giovani vengono a lavorare qui a Comunanza.
«Sì perché Comunanza è uno dei poli industriali più importanti della provincia di Ascoli Piceno. Ogni giorno migliaia di persone raggiungono questo territorio e questo è il benessere che il lavoro dà a tutta la cittadinanza e a tutto il territori delle aree interne e dei comuni limitrofi e noi cerchiamo di mantenerlo. Stiamo investendo molto anche come amministrazione, quest’anno abbiamo ottenuto oltre 42 milioni di euro di investimenti. La nostra è un’amministrazione che comunque è lungimirante, guarda al futuro e guarda ai nostri giovani».
Un’ultima domanda, prima si parlava della De.Co., del tordo matto; di che cosa stiamo parlando?
«Il tordo matto nasce circa trent’anni fa da un cacciatore che non aveva cacciato nulla e avendo invitato le persone a cena non sapeva cosa dare ai commensali e ha pensato quindi di prendere il filetto di maiale e lo ha impreziosito con degli odori, quali il pepe, il ginepro e tutti quelli che si mettono all’interno di un tordo effettivo, e lo ha chiamato il tordo matto. Da li in pratica è partito questo progetto, che oggi sta riscuotendo un grande successo, ed è stata creata la De.Co., denominazione comunale, visto che è un prodotto tutelato e garantito».
E noi adesso lo andremo a degustare
«Naturalmente insieme al Tartufo».
Per assaporare i gusti autentici di Comunanza, abbiamo visitato il ristorante di Giuseppe Cutini, “da Roverino”, nel cuore della città. Qui abbiamo gustato un tartufo nero pregiato dei Sibillini, fresco e abbondante, proprio come ci si aspetta in una cucina tradizionale.